Glifosate, riscaldamento globale, conduzione vigneto, land cover: questi i temi trattati.
Il 3 maggio 2020 ho intervistato il viticoltore Gianluca Morino di Cascina Garitina che ci ha parlato direttamente dal vigneto posto sul Bricco Garitta a Castel Boglione (Asti).
I temi trattati durante questa breve chiacchierata sono stati molto attuali.
Gianluca ha coniato un nuovo hashtag #glifosatemerda
Come il Glifosate rovina le nostre bellissime colline patrimonio UNESCO.
“Ho coniato l’hashtag “glifosatemerda” 7 anni fa. È un termine volutamente provocatorio e dal forte impatto! Volevo mettere in evidenza che è possibile condurre il vigneto in maniera diversa, senza partire con un diserbo. Anche se il glifosate è ammesso in viticoltura, soprattutto nella mia zona, troppo spesso se ne fa un uso smodato. Trovare vigneti interamente brulli è orribile, considerando che le nostre colline sono patrimonio Unesco.” dice Gianluca.
Oltre al fatto che il glifosate è dannoso per la nostra salute e per quella dei nostri figli! Aggiungo io.
Land cover e erbe “Festanti”
Successivamente Gianluca, passeggiando in una vigna di 60 anni, ci ha parlato del Land Cover: una pratica che consiste nel lasciare crescere l’erba tra i filari, sfalciandola soltanto (senza lavorare il terreno). Il Land Cover agevola la crescita di più erbe infestanti possibili, che lui chiama “erbe festanti”.
Il Land Cover ha molti vantaggi come per esempio quello di proteggere il terreno dall’erosione e assicurare un’ottima riserva idrica, utilissima nei periodi di scarsità di piogge.
Ultimo, ma da non sottovalutare, l’erba tra i filari è utile anche per poter entrare in vigna con un trattore, subito dopo una pioggia per fare i trattamenti.
Global Warming: come influisce sui vini della zona del Nizza in riscaldamento globale?
Il riscaldamento globale, anche se pericoloso per il nostro ambiente, in vigna ha permesso all’uva Barbera, che cresce ad altitudini più elevate, di avere più luce e calore durante il giorno e quindi di maturare meglio.
Questo ha permesso, negli ultimi 20 anni, di avere vini molto più buoni, corposi e alcolici anche se il grosso problema è che piove molto meno.
Ecco alcuni accorgimenti che ha utilizzato in vigna per convivere con il riscaldamento globale in vigna:
- Ridurre l’altezza dei filari e il numero delle foglie (questo significa meno zuccheri).
- Non si tolgono più le foglie e le femminelle nelle parti esposte al sole per proteggere maggiormente i grappoli, (quindi meno rischio di bruciature e meno perdita di profumi).
All’atto dell’impianto del vigneto sarebbe bene
- Scegliere dei porta innesti più resistenti alla siccità e dei cloni con maggiore acidità e freschezza.
- Diminuire il numero di piante per ettaro.
- Cambiare l’orientamento dei filari.
Cosa è cambiato nella conduzione del vigneto?
“In quarantena le vigne non si sono fermate. Abbiamo avuto più tempo per noi stessi. Mio nonno se vedesse il vigneto con tutta quest’erba mi darebbe dello scansafatiche. Ai suoi tempi era impensabile. Ma la situazione era diversa, il reddito era più basso e c’era necessità di aver maggior produttività.”
L’intervista si conclude con una magnifica panoramica sulle vigne del Bricco Garitta.
Grazie a Gianluca che con la sua chiacchierata ci ha portati in giro per le colline Unesco nell’ultimo giorno di lockdown.
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