Gianluca dice che si tratta della miglior tappatura in assoluto: ascoltiamolo!
L’intervista è stata girata a marzo 2020, in piena quarantena da Covid-19. Dal mio balcone di Acqui Terme, ho fatto 4 domande sul tappo a vite a Gianluca Morino di Cascina Garitina che ci ha parlato direttamente dalla panchina gigante installata nella sua azienda a Castel Boglione (Asti).
Gianluca parlaci della nuova linea di bottiglie che hai appena chiuso con il tappo a vite.
La mia nuova linea di bottiglie chiuse col tappo a vite Korked è uscita da poco. Ho messo un collarino alle bottiglie per spiegarne il valore aggiunto.
Uso il tappo a vite da 10 anni e trovo che sia la miglior chiusura disponibile in questo momento sul mercato.
Se dovessi convincere un produttore ad usare il tappo a vite cosa gli diresti?
- Il tappo a vite permette di imbottigliare senza i vari problemi del sughero;
- di mantenere maggior uniformità di prodotto tra una bottiglia e l’altra;
- la bottiglia si apre con un gesto semplicissimo.
Con il tappo a vite si risparmia?
Prima lasciami dire che l’ultima cosa che guarda un produttore è il prezzo quando va a chiudere una bottiglia. Però, sì! Si risparmia perché un bellissimo tappo a vite costa un decimo di un normale tappo di sughero.
Come la vedono all’estero questa chiusura?
All’estero il tappo a vite è molto più accettato e richiesto in quanto la quercia da sughero viene coltivata nei paesi del bacino del Mediterraneo, per cui gli italiani sono più ancorati alla tradizione dell’utilizzo del sughero per chiudere le bottiglie.
Servirebbe maggior consapevolezza e informazione sull’argomento
Ringrazio molto Gianluca per questa breve intervista sull’argomento tappo a vite, anche se c’è da dire che l’argomento è stato appena accennato.
Ci sarebbe veramente molto da dire in più.
Per esempio
- è possibile regolare in modo molto preciso la microssigenazione di una bottiglia utilizzando questa chiusura
- il tappo a vite ha un impatto ambientale decisamente inferiore rispetto al tappo in sughero (pensiamo solo che il sughero di una quercia decorticata impiega ben 10 anni a riformarsi).
L’anno scorso proprio nello stesso periodo, Gianluca era stato relatore durante un’interessante serata divulgativa con i sommelier della Fisar Alessandria-Asti.
Durante l’evento, Gianluca ha spiegato dettagliatamente molte delle caratteristiche di questi tappi e ci ha portato alcuni campioni di Barbera e Dolcetto tappati con tappi a vite di 4 diverse tipologie, ognuna delle quali permette un passaggio di ossigeno differente.
I risultati sono stati a dir poco sorprendenti.
Gli assaggi hanno fornito la dimostrazione che si può veramente lavorare bene con questa tipologia di chiusura e che sarebbe opportuno avere molte altre serate formative.
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